DRAGON PILOT. (Dragon Pilot: Hisone and Masotan - 2018)
(serie d'animazione)
Regia generale di: Hiroshi Kobayashi
Creato da: Mari Okada, Shinji Higuchi
Direttore Esecutivo: Shinji Higuchi
Produzione: Bones
Animazioni: Bones
Edizione Italiana: Netflix Italia
Episodi: 12 da 24' - 1 stagione
USCITA ITALIANA: 21 SETTEMBRE 2018
Giovani e timide ragazze giapponesi, frutto di questa società così lontana quanto affascinante contrapposta a degli Aeromobili Biologici Trasformabili. Questi sono i due elementi che caratterizzano il nuovo progetto del noto studio Bones.
Protagonista è Hisone, timida ragazza con il vizio di dire sempre la verità che si arruola nella nella Kòkù Jieitai, la Forza di autodifesa aerea giapponese. Qui viene scelta come pilota dell'Organic Transformed Flyer che lei scoprirà essere nient'altro che un drago che, camuffato da aereo, viene utilizzato dai militari. Un lavoro gravoso che la ragazza farà molta fatica ad accettare. Ma un nuovo mondo, nuove amicizie e impegnative missioni gli faranno cambiare idea e, chissà, magari farle superare la sua timidezza.
La talentuosa Mari Okada scrive questo progetto che ha i piedi ben piantati su tematiche fantastiche, ma che pone al centro di tutta la vicenda i personaggi femminili, i loro caratteri, le loro paure e insicurezze. I Draghi o organismi trasformabili, sembrano scivolare sempre più in secondo piano man mano che le storie entrano nel loro vivo, così come i personaggi maschili, pochi e spesso denigrati a figure molto maschiliste. Una stesura che parte piano e alza i toni intorno a metà della serie, quando entreranno in gioco altri piloti con i rispettivi Draghi.
Bones pone il massimo della fiducia in questa nuova produzione, pensata con un limitato numero di episodi, appena 12, la metà circa di una normale stagione anime prodotta negli anni passati, negli ultimi periodi invece cifra acquisita come una regola in quasi tutte le nuove produzioni, specialmente dove troviamo lo zampino di Netflix. Una serie realizzata principalmente con l'uso di animazioni bidimensionali e poca computer grafica, con uno stile visivo volutamente semplice, a volte poco curato o ruvido, che semplifica spesso le forme, come quelle dei draghi. Poche e non molto curate le scene più frenetiche, principalmente aeree, ma alla passano velocemente in secondo piano.
Dopo i primi episodi, atti principalmente ad illustrare il funzionamento dell'uso dei Draghi e il loro rapporto con i piloti, la serie virerà bruscamente su questi ultimi e darà un po di senso alle storie, più votate ai temi sociali che all'azione, passando vicino al genere Mecha (mechanical, le serie anime con robottoni o altro) ma mai sviluppato veramente. Il titolo originale ha al suo interno i nomi "Hisone e Masotan", ovvero del pilota e del suo drago, cosa che illustra meglio questa prima stagione, l'inizio di questo rapporto e di tutti gli elementi che girano intorno.
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(Dragon Pilot: Hisone and Masotan - 2018)
(serie d'animazione)
Regia generale di:
Hiroshi Kobayashi
Creato da:
Mari Okada, Shinji Higuchi
Direttore Esecutivo:
Shinji Higuchi
Produzione:
Bones
Animazioni:
Bones
Edizione Italiana:
Netflix Italia
Episodi:
12 da 24' - 1 stagione
USCITA ITALIANA: 21 SETTEMBRE 2018
Giovani e timide ragazze giapponesi, frutto di questa società così lontana quanto affascinante contrapposta a degli Aeromobili Biologici Trasformabili. Questi sono i due elementi che caratterizzano il nuovo progetto del noto studio Bones.
Protagonista è Hisone, timida ragazza con il vizio di dire sempre la verità che si arruola nella nella Kòkù Jieitai, la Forza di autodifesa aerea giapponese. Qui viene scelta come pilota dell'Organic Transformed Flyer che lei scoprirà essere nient'altro che un drago che, camuffato da aereo, viene utilizzato dai militari. Un lavoro gravoso che la ragazza farà molta fatica ad accettare. Ma un nuovo mondo, nuove amicizie e impegnative missioni gli faranno cambiare idea e, chissà, magari farle superare la sua timidezza.
La talentuosa Mari Okada scrive questo progetto che ha i piedi ben piantati su tematiche fantastiche, ma che pone al centro di tutta la vicenda i personaggi femminili, i loro caratteri, le loro paure e insicurezze. I Draghi o organismi trasformabili, sembrano scivolare sempre più in secondo piano man mano che le storie entrano nel loro vivo, così come i personaggi maschili, pochi e spesso denigrati a figure molto maschiliste. Una stesura che parte piano e alza i toni intorno a metà della serie, quando entreranno in gioco altri piloti con i rispettivi Draghi.
Bones pone il massimo della fiducia in questa nuova produzione, pensata con un limitato numero di episodi, appena 12, la metà circa di una normale stagione anime prodotta negli anni passati, negli ultimi periodi invece cifra acquisita come una regola in quasi tutte le nuove produzioni, specialmente dove troviamo lo zampino di Netflix. Una serie realizzata principalmente con l'uso di animazioni bidimensionali e poca computer grafica, con uno stile visivo volutamente semplice, a volte poco curato o ruvido, che semplifica spesso le forme, come quelle dei draghi. Poche e non molto curate le scene più frenetiche, principalmente aeree, ma alla passano velocemente in secondo piano.
Dopo i primi episodi, atti principalmente ad illustrare il funzionamento dell'uso dei Draghi e il loro rapporto con i piloti, la serie virerà bruscamente su questi ultimi e darà un po di senso alle storie, più votate ai temi sociali che all'azione, passando vicino al genere Mecha (mechanical, le serie anime con robottoni o altro) ma mai sviluppato veramente. Il titolo originale ha al suo interno i nomi "Hisone e Masotan", ovvero del pilota e del suo drago, cosa che illustra meglio questa prima stagione, l'inizio di questo rapporto e di tutti gli elementi che girano intorno.